La filosofia
“La musicalità innata è essenzialmente emotiva”
“Prima del linguaggio il bimbo compie gesti e suoni, le prime parole saranno gesto puro e suono, suzione e posizione della bocca. Poi diventeranno magiche e onnipotenti, infine diventeranno linguaggio. La parola si separerà dall’azione e la significherà.
Nella parola non ci sarà più il movimento, il suono sarà disgiunto.
Nel linguaggio va perduto il corpo e il suono non lo accompagna.
L’ascolto musicale, il fatto simbolico e gli eventi inconsci ripescano in quelle acque dalle mille correnti, dove un tempo, prima di parlare, il corpo ed il cuore hanno percepito il mondo per la prima volta, come un rumore, un profumo o una musica”
Da questo pensiero nasce il progetto della Casetta delle note.
Come un accostamento, attraverso l’esperienza e le emozioni, di ciò che c’è di musicale in noi, per poterlo esprimere o semplicemente raggiungere.
La musica è presente sin dall’inizio, sotto forma di suoni nel corpo della mamma, e poi sotto forma di una “danza interattiva” che si crea con lei.
Impegno, disimpegno e di nuovo impegno nei primi abbracci con la mamma, creano un andamento musicale primordiale (suono, pausa, suono) che nell’incontro sonoro di ciò che propongo viene rievocato, per essere raggiunto, reso gioco e fatto proprio dal bambino.
La casetta delle note è un progetto di pedagogia musicale che permette ai bambini di accostarsi al suono per la costruzione di un linguaggio, di un’ abitudine e di un comportamento musicale che diventerà familiare quasi quanto il “parlare” e il “fare”.
La modalità con cui svolgo questo lavoro musicale è maieutica ed educativa, permette al bambino di familiarizzare con ciò che la musica provoca “dentro di lui” per portare questo sentire "fuori da lui”.
Penso che “il potere del suono e della musica, sostenuti da un intento pedagogico, siano una chiave per aprire porte di libertà di azione e di pensiero, delle coperte che accarezzano e contengono, degli spazi ludici e simbolici per incontrare con più verità sé stessi e gli altri.
Se lo scultore per concretizzare la statua di Euterpe, musa della musica e del buon canto, ha dovuto liberare la figura da un blocco di marmo con tanti colpi di scalpello ed un continuo levigare, così fanno l’esposizione ad un buon progetto educativo-musicale, pensato proprio conoscendo i bambini a cui si rivolge, come lo scultore conosce la natura del suo marmo.
Statua di Euterpe, dea della musica
esposta a Palazzo Achilleion,
in Grecia
Al termine di ogni attività musicale condividerò con i genitori l'esperienza vissuta dai bambini durante la giornata, in modo tale che ci sia sempre un scambio di informazioni, e che l’incontro musicale possa prolungarsi anche a casa, dove spesso consiglio l’ascolto dei brani scelti.